CASA aristofane Acilia, Roma
In una gradevole zona marittima di Roma, questa casa di 90 mq interni calpestabili si estende sui due livelli superiori di un villino a schiera di quattro piani a cui si accede attraverso una scala esterna. Internamente, un’altra scala ripida a chiocciola portava al piano superiore. Cambiare questa scala per un’altra più comoda è l’origine di questo progetto.
Il solaio intermedio è stato quindi tagliato e rinforzato per alloggiare la nuova scala lineare, che articola lo spazio in maniera scenografica. Il separé di montanti verticali dà leggerezza senza togliere profondità visuale. La luce calda, integrata sotto i gradini, le dona personalità. La scala combina le due finiture in legno utilizzate nella casa: il laccato bianco per gli elementi verticali e il rovere anticato per gli orizzontali. Una fascia in rovere rifinisce il sottoscala, dove è situato il guardaroba e il frigorifero, dietro a delle ante boiserie.
Nel piano inferiore sono stati demoliti tutti i tramezzi per creare uno spazio aperto di soggiorno con cucina integrata in prosecuzione della scala. La ripiega del muro della cucina prosegue con una penisola per mangiare. Questa separa i fornelli dal divano e ospita una lampada porta calici soprastante. Nel lato opposto alla scala si trova una parete attrezzata arricchita da un pianoforte centrale, una libreria ed una cantina, oltre al televisore, che può essere visto dal divano, dalla penisola o dalla cucina. Un tavolo in legno vicino alla portafinestra della terrazza d’ingresso, completa l’arredo. Si è ricavato un bagnetto di servizio per la zona giorno in un spazio residuale tra la facciata e la scala esterna. Le piacevoli terrazze sono state attrezzate rispettivamente per area barbecue e come zona relax.
Nel piano superiore, la scala arriva ad un disimpegno adibito a studio, ricavato dove prima vi era una veranda. Una libreria-armadio a muro verso il corridoio e due armadi integrati separano le due camere. Il bagno e la camera adiacente hanno assorbito la stretta e lunga veranda contigua, aumentando la sua superficie. Nella cameretta si è aperto un lucernario per dare luce e areazione.
In questo progetto, non vanno sottovalutate le difficoltà urbanistiche affrontate e risolte attraverso un minuzioso lavoro amministrativo: Nel progetto di costruzione iniziale, il piano sotto il tetto a spiovente era adibito a terrazzo, ripostiglio, lavatoio e stenditoio (spazi che non contano come cubatura residenziale). Col tempo, il ripostiglio, il lavatoio e lo stenditoio sono stati oggetto di concessioni in sanatoria e trasformati in due camere e bagno. Tuttavia, gli spazi aperti non erano stati condonati. Essendo stati ritenuti di poca utilità, si è deciso di trasformare questi spazi aperti in interni, approfittando dell’opportunità offerta dal Piano Casa. Le difficoltà sono sorte nel momento in cui si sono riscontrate difformità nella planimetria originale rispetto al progetto col quale era stata ottenuta la licenza di costruire. Si è pertanto dovuto elaborare una pratica di accertamento di conformità per poi procedere ad una richiesta di agibilità al Condono. Inoltre, il cambiamento della scala, ha reso necessario interpellare il Genio Civile con la relativa pratica strutturale, oltre alla dovuta pratica urbanistica. Di conseguenza, ci siamo trovati coinvolti in una delle situazioni più “complete” in termini burocratici nel contesto residenziale romano.